Cercasi disperatamente la Politica. Il titolo, l’attacco di questo intervento parte da una profonda autocritica personale. Ho pensato, in verità come tantissimi altri, che il male assoluto fossero i partiti, almeno così come si presentavano nei primi anni duemila. Ho teorizzato e praticato l’idea di partito liquido (senza organi di fatto e con decisioni assunte nei gazebo e le primarie), dei movimenti senza costi e persino dei comitati elettorali che si organizzano solo per condurre la campagna elettorale. Questo, come detto, anche in conseguenza dei deteriorati residui di partiti del nuovo millennio.

Organismi guidati da oligarchie divise in correnti e con la regola base di reprimere la crescita democratica della nuova classe dirigente, se non per stretta cooptazione e fedeltà al capo.
Fatta l’autocritica, a cui inviterei un pò tutti, il tema è ritrovare la Politica. Quella che indirizza e controlla, ma soprattutto che sogna il migliore mondo possibile. Credo che in questa ricerca non ci siano alternative allo strumento partito. Organismo, comunità politica, che consente dalla base di fare attività politica, cultura del governo del bene comune, anche con il fine di selezionare per capacità coloro che possano rappresentare le idealità poste alla base dei medesimi movimenti politici. Qualcuno potrebbe dire a ragione, ma i partiti esistono.

Formalmente. Ma serve riaccreditarli moralmente, fare pedagogia a favore della partecipazione democratica attiva, sostenere con determinazione che coloro che non partecipano non hanno diritto di lamentarsi, che la politica si pratica innanzitutto per passione ma che i ruoli istituzionali devono essere retribuiti (ve lo dice uno che ha rinunciato persino ai rimborsi chilometrici) ed anche bene. Altrimenti le cose della politica non miglioreranno, ma anzi peggioreranno sempre di più. Inesorabilmente. Con l’impreparazione e la mancanza di morale che diventeranno dominanti a qualsiasi livello istituzionale.

Concretamente questo accreditamento dei partiti non passa da una legge o da un regolamento, ma dalla discussione e condivisione di questi ed altri assunti. Popolarmente, paese per paese. Un amico a cui ho rappresentato questa opinione mi ha detto che è fantapolitica, che i cittadini odiano i politici e le forme di partecipazione politica, e che i partiti non torneranno mai più. Io condivido l’analisi, con la precisazione che i cittadini odiano il nulla cosmico di certa politica, e che si tratti di una opinione visionaria, ma allo stesso tempo penso a quando comandavano i Re o i nobili ed il suffragio universale era visto come fare votare cani e pecore.

Eppure sono nati movimenti popolari che hanno cambiato le condizioni di vita di miliardi di persone, dando la possibilità a tutti noi di poter sognare di trovare la Politica, quella con la P maiuscola, che ha garantito al popolo di poter contare votando, avendo un servizio sanitario universale, strumenti previdenziali, tutela del lavoro e per il diritto allo studio che hanno reso il mondo un luogo oggettivamente migliore.

Efiso Arbau

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