Tanti sono i passaggi che dovrebbero portarci a una piena e reale parità di genere, anche se il percorso da fare è ancora molto lungo. Innanzitutto si dovrebbe intervenire sull’educazione. L’educazione che parte dal basso, dalle famiglie e dalla scuola.

Educare le ragazze non al matrimonio e all’assistenza familiare, ma alla realizzazione personale indipendentemente da cio che la società impone (ruoli, stereotipi, aspettative sociali ); educare i ragazzi al fatto che le donne non sono accessorie ai loro bisogni, che non esistono ruoli e incombenze da affidare esclusivamente alle donne, che le donne non vanno protette e esaltate in quanto donne, ma rispettate in quanto esseri umani con pari diritti e pari opportunità.
In secondo luogo, a tutela di una reale parità, dovrebbe esserci lo Stato. È inutile garantire le quote rose (ghettizzanti) se poi alle donne non vengono aperte le porte della vera politica. È inutile garantire la parità di assunzioni sulla carta se poi esistono ancora le dimissioni in bianco, gli stipendi più bassi a parità di prestazione, gli asili nido inaccessibile i servizi alle famiglie inesistenti.
Infine, la società.

La cosiddetta moderna società occidentale. Ci scandalizziamo ancora se un genitore maschio usufruisce del congedo parentale, se nella pubblicità del mastrolindo è l’uomo che lava i pavimenti, se una ragazza con la minigonna denuncia uno stupro perché, ovviamente, se l’è andata a cercare, se una donna fa carriera per merito e non per essere andata a letto col suo capo. E vogliamo parlare di parità? Siamo lontani anni luce.


La situazione internazionale non è consolante, anzi. Ma è ovvio che se ci paragoniamo alle donne afghane noi donne occidentali siamo libere e emancipate. Nel mondo, e non lontanissimo da noi, si parla ancora di infibulazione, di matrimoni combinati, di delitti d’onore, di lapidazione, di scolarizzazione negata. E le vittime sono sempre le donne.

Ma si tratta di violazione dei diritti umani, è un assurdo, è tutta un’altra questione.
La parità di diritti è un’altra cosa. La parità, quella vera, è un lungo percorso sociale e culturale che non si attua con l’approvazione qualche legge “a tutela” delle donne, che serve solo a lavare la coscienza di pochi uomini.
E noi, paese occidentale, moderno e democratico, non ci siamo ancora arrivati.

Deborah Ladu

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