In campagna elettorale emerge con forza la generazione dei politici che hanno l’unico merito di aver occupato le poltrone ed il progetto personale di proseguire “l’okupazione mandronesca della politica”. Poltroni professionisti, di nome e di fatto.

Ma, soprattutto, restando alla politica, con nessuna buona prassi istituzionale da raccontare o proporre, ma con la sola opzione di criticare superficialmente quelle poche cose che qualcuno ha fatto o ha provato a fare nello stagno della politica sarda. Lo dico perchè qua e la, ogni tanto, mi rimbalzano critiche “sulle case ad un euro” che “non servirebbero” a dare opportunità alle piccole comunità dell’interno.

Quella cosa che superficialmente chiamano spopolamento, guardando l’effetto finale, ma che nella mia vita politica, invece, puntando alla sostanza delle cose, ho sempre catalogato come “qualità della vita die cittadini”. Il progetto sul patrimonio edilizio ed in particolare sulle case inutilizzate o sottoutilizzate (così sono definite per le legge le case ad un euro.) è una buona prassi.

Con un capo ed una coda. Un’azione politica, con tanto di norma regionale di riferimento, una programmazione partita dal basso, precisamente dal consiglio comunale di Ollolai, con un progetto di sviluppo locale ed una realizzazione che ha oggettivamente prodotto numeri ed un cambiamento della realtà.

Con persone e capitali che sono giunte in un grande (moralmente) Comune del centro Sardegna in un momento in cui lo Stato e la Regione sono scappati dalle aree rurali e montane. A seguito dell’approvazione su mia iniziativa della norma nel 2015 in consiglio regionale, è stato realizzato uno strumento urbanistico (PIRU) approvato dal Consiglio comunale e dall’assessorato regionale agli Enti locali.

Per poi passare al progetto di sviluppo locale denominato Ollolai.Capitale, con il finanziamento di circa due milioni di opere di riqualificazione urbana, la costituzione di una associazione di pastori per utilizzare il marchio “Ollolai”, un corso (Fatu in Domo) per nuovi imprenditori con sette nuove partite iva con laboratori domestici ed aziendali (innovazione in campo nazionale), formazione continua di ottanta imprenditori locali, l’assegnazione di tredici ruderi e l’effettiva e attuale ristrutturazione di cinque abitazioni con capitali privati, la realizzazione di posti letto, con due nuovi b&b, la realizzazione con fondi stranieri di un reality promozionale dell’intera Sardegna ed un paio d stagioni di turismo conseguente alla promozione internazionale.

Ma vorrei anche aggiungere per dire che niente viene per caso, che nel mio precedente mandato, tra il 2005-2010, le case ad un euro le abbiamo fatte per le giovani coppie residenti a Ollolai (Prima Deus e poi sos Santos). Con undici appartamenti, cinque in centro storico, ristrutturando dei ruderi, e sei in un locale pubblico inutilizzato da decenni. Intervento programmato, progettato e realizzato in cinque anni. Con assegnazione ad Area (l’Ente regionale che si occupa di case “popolari”) e direttamente a privati con bando pubblico. Questo e tanto altro con fondi e capitale umano corrispondente ad una piccola comunità di milleduecento abitanti. Prova che tanto si potrebbe fare dove ci sono tanti soldi e personale qualificato ed appassionato come nella nostra Regione ma che non si fa per incapacità di una classe politica da decenni inadeguata.

Per questo e tanto altro, primo Distretto Rurale della Sardegna, corso ITS in area rurale e montana compresi, pacatamente e serenamente, vi dico che esprimo solidarietà agli elettori che avranno difficoltà a trovare e votare un Politico degno di questo nome.

Una nota personale, infine. Lascio la politica con la consapevolezza di tante cose che si possono ancora fare e migliorare proprio perchè tante altre sono state fatte, presto e bene.

Efisio Arbau

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