Il reddito di cittadinanza interessa circa tre milioni di PERSONE ed altrettante famiglie. È una misura assistenziale, priva di qualsiasi risvolto concreto in campo di inserimento lavorativo.
Anche se è l’unica misura effettivamente efficace contro la povertà. L’effetto sull’economia reale è contraddittorio.
La misura mette in circolo importanti risorse pubbliche e quindi di innesca meccanismi virtuosi che rilanciano i consumi. Allo stesso tempo è pure un incentivo a non dedicarsi al lavoro ed alla sua ricerca.
Quest’ultima conseguenza è già evidente nella mancanza di manodopera non qualificata sia in campo turistico che agricolo. Ma detto tutto questo, senza un filo di ideologia, qual’e’ l’alternativa per queste PERSONE? I lavori forzati. Posto che il fallimento di tutte le politiche attive sul lavoro è conclamata.
Uscendo dalla provocazione e critica, io credo che l’unica strada sia quella lunga ed impegnativa dell’istruzione e la conoscenza. Azioni per formare e motivare le PERSONE al lavoro. Possibilmente già dall’età scolare.
Gli strumenti ci sono ed il nostro Distretto Rurale della Barbagia concretamente li pratica: con la formazione professionale di base, ad esempio attraverso i corsi per la caseificazione, la canapa e la lavorazione delle carni; e con l’istruzione superiore con l’ITS (Istituto Tecnico Superiore).
Con L’ITS agrolimentare di Sassari, infatti, siamo diventati soci operativi e stiamo promuovendo un corso nel nostro territorio. Poco e non risolutivo si potrebbe obbiettare, ma sempre meglio dei lavori forzati. Efisio Arbau