Quando ho iniziato a fare il sindaco nel 2005 pensavo ai servizi sociali come ad un “opera pia” per assistere le persone in difficoltà, con una platea di persone interessate molto limitato. Quando ho terminato il mio secondo mandato nel 2020 ho compreso che sono il motore per innalzare la qualità della vita della comunità amministrata, con tutti i cittadini interessati dalle iniziative. Non devo fare un resoconto di fine mandato, tuttavia mi fa piacere citare alcune cose fatte per esplicitare che alla base di tutto c’è il progetto politico. Premetto: ogni comunità fa testo a se; le risorse a disposizione dei bilanci comunali variano tra un ente ed un altro; e amministrare una piccola comunità aiuta ad essere più puntuali ed immediati rispetto ad enti locali più complessi ed indebitati o all’amministrazione regionale e statale che lottano con una burocrazia devastante. Premessa per evitare la spiacevole sensazione che sia un modo per denigrare i tanti che con coraggio e competenza fanno politica a qualsiasi livello ma che per situazioni politiche e sociali più complicate hanno maggiori difficoltà ad operare.
Per rappresentare queste quattro chiacchiere che vi ho appena propinato vi faccio tre esempi concreti e su categoria di persone diverse: anziani, giovani e sulla generalità dei cittadini.
Nel nostro fortunato Comune montano di Ollolai abbiamo sperimentato una buona pratica chiamata ti leggo un libro (https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2017/04/01/news/ollolai-caso-nazionale-con-ti-leggo-un-libro-1.15129012). In pratica una operatrice (bravissima ed appassionata) si reca a casa degli anziani per leggere loro un libro. Una piccola iniziativa con costi ragionevoli ma con un impatto sociale e culturale enorme. E’ stata innalzata la qualità della vita dell’anziano? Non solo, mi rispondo, ma anche quella della comunità che la pratica, con il Comune che entra a casa di persone fragili e le rende partecipi di un progetto comunitario.
Sempre in questo ameno villaggio barbaricino il Comune da oltre quindici anni organizza per i giovanissimi corsi di nuoto, di equitazione, la ludoteca estiva, campi estivi in paese ed in altre località della Sardegna, principalmente marini (http://www.comune.ollolai.nu.it/news.asp?id=425). L’obbiettivo? Fare comunità, avvicinarli all’attività sportiva e renderli forti ed autonomi. I bambini del nostro amato paese sono abituati a servizi di una certa qualità, sono pertanto educati ad essere cittadini che hanno diritti e doveri verso la propria comunità ed ancora ad essere persone che hanno una loro identità anche fuori dall’amorevole e sempre stupenda cerchia familiare.
Ed ancora questo Comune posto al centro della Sardegna ed a circa mille metri di altitudine ha attivato una navetta estiva verso le migliori spiagge della costa orientale sarda per il costo di cinque euro a persona. Navetta sempre stracolma di persone nei suoi appuntamenti bisettimali. Dagli immancabili bambini, alle famiglie ed ai nonni che con costumino ed ombrellone al seguito partono alle otto di mattina da Ollolai per tornarci la sera, per almeno due volte alla settimana. Un servizio prestato dal Comune, come gli altri, senza valutare nessuna dichiarazione dei redditi per una modica cifra (https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2019/06/14/news/dalla-montagna-al-mare-con-la-navetta-di-ollolai-1.17836715). Con la sicurezza di aver innalzato la qualità della vita dei cittadini, la convinzione che la propria comunità sia geograficamente centrale ed una socialità rafforzata da rapporti umani cementati da comuni attività ricreative e ludiche.
In sintesi la filosofia è che i soldi dei cittadini sono spesi per servizi per i cittadini.
Efisio Arbau

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