Mi ha colpito la polemica degli ex colleghi sindaci della Barbagia di Seulo per non essere stati incontrati dal presidente della regione. E mi ha colpito non per il mancato incontro di per se, ma, per il segnale vero che entrambe le parti hanno dato.
La vicenda, al netto delle strumentalizzazioni che ci sono oggettivamente, non foss’altro per la presenza di qualche professionista della politica politicante, interroga tutti noi che la Politica la facciamo davvero ed onestamente. Perchè si sono mossi i sindaci, tra i quali qualcuno amico fraterno? Qual’è l’oggetto della loro protesta che spesso viene praticata anche da noi qualche chilometro più a nord?
La cosa può essere riassunta e sintetizzata nella fuga reale della Regione dai territori. Lo Stato è già scappato da almeno un decennio. Questa fuga, tuttavia, giustificata per mancanza di risorse finanziarie ed umane è secondo me dovuta ad un fenomeno ancora più importante e preoccupante. In pochi, infatti, crediamo che questi nostri territori siano il centro della Sardegna, non solo geografico, ma soprattutto culturale, economico ed identitario.
L’ ideologia si sa muove le montagne. Abbiamo fatto finta per troppo tempo che la politica sia un affastellarsi di cose da fare, viceversa, è l’azione mossa da un ideale forte. Quindi prima di interrogare gli altri riappropriamoci della nostra secolare forza resiliente, prendiamo atto che senza di noi montanari e rurali in generale la Sardegna è un semplice isolotto al centro del Mediterraneo dove fare qualche ballo e bagno d’estate. Una volta rieducati alla nostra centralità imponiamola politicamente a tutti.
Come fare? Nel nostro piccolo noi della Base, prossimamente, metteremmo in campo una serie di incontri sul territorio per parlare della strategia delle aree rurali sarde. E voi che fate?
Efisio Arbau